Tomba di Antenore
La Tomba di Antenore è un'edicola funeraria, costruita per raccogliere il sarcofago funebre di Antenore, principe troiano che secondo la leggenda avrebbe fondato Padova.
Nel cuore di Padova, ad un passo dal Palazzo del Bo, in un angolo della vivace Piazza Antenore, sorge un'edicola funeraria costruita in epoca medievale per custodire il sarcofago di quelle che, secondo la leggenda, dovrebbero essere le spoglie di Antenore, mitologico fondatore della città.
Antenore è descritto nell'Iliade di Omero come un saggio principe troiano, che tentò di convincere Re Priamo e la cittadinanza a restituire Elena al marito Menelao, per evitare una guerra con gli achei.
Virgilio, nell'Eneide, racconta di come Antenore, dopo la distruzione di Troia, sarebbe giunto in nord Italia con la moglie, i figli e un gruppo di Troiani superstiti, e avrebbe fondato la città di Padova, dove sarebbe poi morto e dove avrebbe trovato sepoltura.
Anche lo storico romano Tito Livio - originario proprio di Padova - nel suo capolavoro Ab Urbe Condita avvalora la storia della fondazione di Padova da parte di Antenore.
La conferma della presenza in città delle spoglie di Antenore si ebbe nel 1274, durante l’esecuzione di alcuni scavi nella zona dell’attuale Piazza Antenore, in contrada San Biagio.
In questa occasione, infatti, fu rinvenuta un’arca marmorea, che conteneva una duplice bara di cipresso e piombo con all'interno una spada (donata nel 1334 ad Alberto della Scala, Signore di Verona), due vasi di monete d'oro e lo scheletro incompleto di un cavaliere, che presentava una ferita da arma da taglio alla testa.
Il committente dei lavori, l’umanista Lovato dè Lovati, ritenne di aver scoperto proprio le spoglie del mitico eroe troiano e si operò per far erigere una tomba in suo onore.
La Tomba di Antenore è composta da un mausoleo di foggia medievale, realizzato probabilmente da Leonardo Bocaleca, che protegge l'arca originaria. Una lapide, scritta in latino da Lovati e posta ai lati del sepolcro, ricorda Antenore quale illustre fondatore di Padova, il rinvenimento del suo corpo e la costruzione del mausoleo per opera del Podestà Oliviero de' Cerchi. La poesia incisa sul lato ovest dell'arca, recita:
Il glorioso Antenore, voce tesa alla pace della patria,
Scortò qui la fuga degli Eneti e dei Troiani,
Scacciò gli Euganei, fondò la città di Padova.
Lo custodisce qui una dimora, ricavata da umile marmo.
La Tomba di Antenore fu spostata nel corso del tempo, in seguito alle trasformazioni della zona, come l'interramento della riviera e del Ponte di San Lorenzo, e ritrovò la sua originaria collocazione nel 1937, quando la demolizione della Chiesa di San Lorenzo portò alla creazione dell'attuale Piazza Antenore.
Nel 1985 il sarcofago venne aperto per effettuare lavori di restauro: in questa occasione un'analisi del Dipartimento di Fisica dell'Università di Tucson, in Arizona, sentenziò che i resti erano databili tra il terzo ed il quarto secolo d.C. escludendo così la possibilità che appartenessero al leggendario principe troiano.
I resti appartenevano probabilmente ad un ricco guerriero germanico o ungherese ucciso in battaglia.
Accanto all'edicola si trova un'arca minore che contiene le spoglie di Lovato Lovati, un eminente umanista, notaio e poeta, molto impegnato nell'opera di riscoperta dei classici latini.
I suoi lavori furono molto apprezzati da Giovanni Boccaccio e da Francesco Petrarca, che nei suoi scritti lo cita come il più grande tra i poeti della sua generazione.
Anche questa tomba, le cui iscrizioni furono appositamente scritte proprio da Lovati, subì alcune peripezie: fu spostata in Piazza del Santo nel 1874, e fu infine riportata di fianco alla Tomba di Antenore nel 1942.
Per concludere: come era comunque facile immaginare, il cavaliere sepolto all'interno della tomba non è Antenore. Il monumento non merita comunque di passare inosservato, in virtù di una storia epica e affascinante.
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Costo
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109 m
Il Palazzo del Bo a Padova è un complesso del Quattrocento, storica sede dell'Università degli Studi di Padova.
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165 m
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Palazzo Moroni è il nome con cui viene identificato il complesso dei Palazzi Comunali, una serie di edifici differenti che ospitano gli uffici del Comune di Padova.
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200 m
Il Caffè Pedrocchi è uno dei simboli della Padova moderna. Soprannominato Il caffè senza porte perché fino al 1916 era sempre aperto, giorno e notte.
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228 m
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