11 Novembre 1916 - Gli idrovolanti e i piloti che bombardarono Padova - Mostra permanente al Sacello in Viale della Rotonda (angolo via Citolo da Perugia)
La mostra è aperta tutti i venerdì dalle 16 alle 19, la prenotazione è necessaria solo per gruppi e per visite fuori orario scrivendo a: info@muradipadova.it o telefonando al 348 2585 005. L'ingresso è gratuito ma è gradito un contributo volontario per sostenere l'associazione e le sue iniziative.
La sera dell'11 novembre 1916, una squadriglia di idrovolanti austroungarici bombardarono Padova. Una delle bombe, destinate forse alla ferrovia, colpì invece il rifugio antiaereo allestito nella casamatta del torrione della Gatta a Codalunga causando 93 vittime civili. Fu il più sanguinoso episodio di tutta la prima Guerra Mondiale avvento nella città che dovrà contare alla fine 129 morti in 19 bombardamenti.
L'associazione Comitato Mura di Padova, promotrice e “custode” da oltre un decennio del recupero di questa storia e del memoriale che la ricorda, ha allestito una mostra permanente proprio nel sito di questa strage, all'interno del Sacello votivo che ricorda questo terribile avvenimento, ricavato ai piedi del serbatoio dell'acquedotto costruito nel 1925 sul bastione della Gatta in viale della Rotonda.
L'esposizione permanente è formata da 36 pannelli, distribuiti ai lati di 9 dei 12 settori in cui è diviso il sacello. Mentre nei giorni di sabato e domenica si succederanno nel sacello le proiezioni di Mura Vive, il "museo" multimediale che racconta le Mura di Padova, alla visita della mostra in tutta comodità è riservato il venerdì pomeriggio dalle 16 alle 19.
Nell'immenso avvenimento che è stato la “Grande Guerra”, la mostra denominata “11 Novembre 1916. Gli idrovolanti e i piloti che bombardarono Padova” si inserisce raccontando solo uno dei numerosi efferati episodi accaduti e restringendo il suo campo di osservazione ai protagonisti e alle azioni offensive delle forze aeronavali austro-ungariche sul versante costiero italiano dell'alto Adriatico. Si sono considerate anche le ripercussioni politiche e diplomatiche dell'accadimento padovano in ambito nazionale e internazionale e i maggiori personaggi in esse coinvolte. I visitatori trovano raccontate in particolare le esistenze dei sei aviatori che agirono in quella tragica sera, per i quali si è tentato di delineare la vita e la carriera fin dai loro luoghi di origine, basandosi su un numero seppur limitato di documenti, fotografie e tracce digitali. Tra loro c'erano uomini di tutti i popoli che vivevano nel territorio austroungarico che si sono trovati a combattere sotto la stessa bandiera imperiale: oltre alle genti germaniche, i popoli magiari, croati, serbi, italiani, cechi, sloveni, rumeni e molte altre più piccole minoranze. Curiosamente, la lingua di comando dell'Imperial-Regia Marina da cui provenivano tutti gli aviatori navali, era il veneziano.
E così, attraverso poche righe di un almanacco scolastico, di un annuario militare, di annotazioni riportate sul retro di una fotografia, o da più ampi passaggi tratti dai libri, dai giornali e dai documenti attuali e da quelli d'epoca, è riemersa l'esperienza della “Grande Guerra” vissuta dagli inermi cittadini patavini da una parte e dai giovani piloti austroungarici e italiani dall'altra, imbarcati su una flotta di “meravigliose” macchine moderne, ma anche di micidiali “trabiccoli volanti”, che attraversavano il mare Adriatico con gran facilità, ma che con notevole rischio e audacia giocavano anche con le loro vite.
Comitato Mura di Padova
Know someone who might be interested? Share a link to this event via email, Whatsapp, Facebook or Twitter.